Concordato Preventivo Biennale_ Confartigianato chiede una proroga dei termini di adesione

Sottotitolo
Il presidente Boschetto: “Le imprese hanno bisogno di più tempo per valutare la convenienza dello strumento”
Concordato Preventivo Biennale_ Confartigianato chiede una proroga dei termini di adesione

Solo il 16% delle nostre Partite Iva hanno deciso di aderire al Concordato Preventivo Biennale, serve più tempo. Riteniamo che la conversione in legge del decreto ‘Milleproroghe’, ormai alle battute finali, sia il momento ideale per introdurre una proroga dei termini di adesione”.

Roberto Boschetto, presidente di Confartigianato Imprese Veneto, segnala la necessità di mettere mano alla scadenza del concordato preventivo per il biennio 2025-2026, oggi fissato al 31 luglio prossimo, per consentire alle imprese di avere più tempo per elaborare i calcoli necessari e valutare al meglio i benefici che questo strumento fiscale offre.

“Il 16% delle nostre imprese associate aderenti al concordato è una dato più alto rispetto a quello nazionale del 13% - afferma Boschetto - ma sicuramente potrebbe essere maggiore in caso venisse accolta la nostra richiesta, che ha trovato d’accordo anche le altre associazioni di categoria quali Cna, Casartigiani, Confcommercio e Confesercenti, di posticiparla al 30 settembre”.

Il Concordato Preventivo Biennale ha fatto il suo debutto lo scorso anno, in cui il popolo delle partite Iva è stato chiamato a scegliere se accettare la proposta di reddito per gli anni 2024 e 2025 formulata dall’Agenzia delle Entrate e, quindi, pagare le imposte calcolate su tale cifra concordata preventivamente, oppure no. 

In caso di adesione, i vantaggi ottenuti dal contribuente sono sostanzialmente legati all’esclusione da accertamenti e alla possibilità di beneficiare di una ulteriore protezione da controlli per gli anni dal 2018 al 2022 (c.d. ravvedimento speciale).

Altro aspetto importante e a favore degli aderenti al Concordato è che, nel caso si totalizzassero redditi, per il biennio oggetto di patto col Fisco, più alti di quelli concordati, la differenza non sarebbe imponibile.

"Luglio è già un mese carico di scadenze fiscali tra pagamenti di saldi e acconti – sottolinea il presidente Boschetto – e la valutazione del reddito calcolato dal Fisco per l’anno in corso e per quello a venire richiede delle riflessioni importanti. Soprattutto, vista l’incertezza che incombe su tanti fattori di politica economica interna e non, accettare un reddito già definito per il 2026 è un salto nel buio. Senza tralasciare il lavoro da svolgere per rendere ben consapevoli gli imprenditori sulle innumerevoli cause di decadenza e di cessazione dell’accordo”.

Per questo, Confartigianato Imprese Veneto chiede con forza, con un’azione congiunta tra associazioni di categoria anche a livello nazionale, che il termine di adesione venga posticipato ad autunno o almeno al 30 settembre 2025, per consentire alle imprese e ai loro consulenti di effettuare una scelta ponderata, consapevole e ben informata.