Confartigianato Imprese Veneto chiede misure strutturali per il manifatturiero: le imprese artigiane della Moda e della Meccanica e Automotive sfidano la crisi con delle proposte

Sottotitolo
Incontro in Regione sulla crisi del manifatturiero
Confartigianato Imprese Veneto chiede misure strutturali per il manifatturiero: le imprese artigiane della Moda e della Meccanica e Automotive sfidano la crisi con delle proposte

L’emergenza è evidente e lo testimonia il fatto che la stessa Regione Veneto ha dovuto convocare un tavolo tecnico con le associazioni datoriali e le organizzazioni sindacali per conoscere, dalla voce dei protagonisti del settore, quali siano le principali criticità e tentare di tracciare, insieme, un percorso che rappresenti un’ancora di salvataggio. Perché, se i dati indicano una significativa flessione in termini di produzione ed export, che non si limita solo all’anno appena concluso, non potranno bastare interventi tampone, ma una strategia a medio e lungo termine che preveda azioni e investimenti mirati e coraggiosi. Non ci si può limitare a parlare di situazione geopolitica complessa, qui c’è in ballo la necessità di un cambiamento geoeconomico, che la globalizzazione ha accelerato rafforzando purtroppo alcuni Paesi a discapito di altri che ne sono diventati dipendenti o che non riescono a tenere il passo.

“Una consapevolezza chiara e netta sembra arrivare dal Consiglio dei Ministri che ha appena approvato un disegno di legge per la tutela e lo sviluppo delle micro, piccole e medie imprese – afferma il Presidente di Confartigianato Imprese Veneto Roberto Boschetto – che prevede incentivi alle aggregazioni, una semplificazione amministrativa, il miglioramento dell’accesso al credito di cui c’è urgente necessità, la promozione della digitalizzazione e la valorizzazione del trasferimento generazionale delle competenze. Molte istanze evidenziate dal nostro sistema associativo sono state accolte, ma alcuni punti andranno approfonditi. Bene il fondo per il settore Moda, ma forse andrebbe esteso a tutta la manifattura. Positivo anche l’incontro in Regione sul tema che testimonia la volontà e l’urgenza di trovare una soluzione o quantomeno delle linee di indirizzo e di intervento per aiutare le imprese ad arginare gli effetti di questa crisi”.

Per il settore Moda, dall’indagine elaborata dagli uffici di Confartigianato Imprese Veneto, sono molti i fattori critici che ne hanno causato la crisi: dalla difficoltà di approvvigionamento delle materie prime che ne ritardano la produzione, all’aumento dei costi dell’energia e dei trasporti, fino al boom dell’e-commerce che ha messo in difficoltà soprattutto le aziende artigiane meno strutturate e non in grado di digitalizzare i processi produttivi e commerciali, perdendo di competitività. Inoltre, nella ripresa post Covid alcune imprese hanno investito in attrezzature e macchinari e in occupazione, per poi veder crollare le commesse proprio in una fase di eccessiva esposizione finanziaria. Sono inoltre cambiate le abitudini di consumo e la domanda di prodotti di lusso e di alta qualità su cui l’artigianato veneto e italiano rappresentava l’eccellenza. Il consumatore ha modificato anche la sua sensibilità nei confronti della sostenibilità che per le aziende si traduce in costi più elevati.

Se quindi per restare sul mercato una delle strade percorribili è quella di investire, “diventa fondamentale e urgente – evidenzia Katia Pizzocaro, Presidente della Federazione Moda di Confartigianato Imprese Veneto, intervenuta, insieme al Direttore Generale Tiziana Pettenuzzo, al tavolo tecnico in Regione - favorire l’accesso al credito con il rafforzamento dei Fondi di garanzia regionali, agevolare progetti di innovazione e di tecnologie abilitanti quali l’Intelligenza Artificiale e piattaforme e data management, promuovere patti etici di filiere locali, stimolare la domanda interna e favorire il rilancio dei consumi, rilanciare l’internazionalizzazione individuando nuovi mercati di riferimento. Ma quello su cui riteniamo si debba puntare è ricercare nicchie di mercato ad altissima specializzazione – aggiunge – e riadattare le proprie produzioni in settori e servizi succedanei o affini al Made in Italy”.

 Per il settore della Meccanica e Automotive, le problematiche sono analoghe a causa del precario equilibrio geopolitico, con l’aggravante della crisi dell’industria tedesca che ne ha compromesso l’export con una contrazione di -7,5 rispetto ai primi nove mesi del 2023. A questo si aggiunge l’incertezza delle case automobilistiche che hanno subìto il mancato boom di vendite previste di veicoli elettrici. Le spinte inflazionistiche e l’alto costo del lavoro, inoltre, hanno impattato sui costi operativi e sulla capacità di trattenere personale qualificato, peraltro di difficile reperimento. “Servirebbe un maggior sostegno alle imprese per credito, transizione verde e digitale, nuove formule di mitigazione della carenza di materie prime – commenta il Presidente della Federazione Metalmeccanica di Produzione Nerio Dalla Vecchia, presente anch’egli all’incontro in Regione -, ma sono convinto che la diversificazione e l’individuazione di nuove nicchie di mercato, in settori come ad esempio l’idrogeno, il nucleare, l’aerospazio e la Difesa, dove già esistono aziende venete impegnate, possa consentire ad alcune nostre imprese di trovare delle vie d’uscita in filiere complementari ad alta intensità di innovazione che possono valorizzare l’intelligenza artigiana. È evidente che non sono molte le aziende che possono affrontare queste sfide, per le quali servono investimenti in ricerca, tecnologia e innovazione. Pertanto, bisognerebbe ricercare strumenti snelli e accessibili di finanziamenti e garanzie che consentano alle imprese meno strutturate di resistere a questo difficile momento di crisi e una promozione e accompagnamento a forme di aggregazione o reti d’impresa che rafforzino il loro posizionamento sul mercato interno ed estero”.

I DATI DEL VENETO

MODA Nel comparto moda, la produzione continua a calare a livello nazionale, con un indice di produzione tessile, abbigliamento e pelle in flessione del -10,5% ad ottobre 2024 su base annua. In Veneto, ci sono 8.295 imprese attive nel settore, di cui 4.713 artigiane (56,8%), impiegando complessivamente oltre 75.000 addetti, con 19.723 (26,2%) occupati nelle imprese artigiane. L’export della moda veneta nei primi nove mesi del 2024 raggiunge 8,2 miliardi di euro, pari al 14,3% del totale manifatturiero esportato, ma registra un calo del -7,2% rispetto al 2023 e del -8,9% rispetto al 2022. Il 62,2% dell’export è diretto verso Paesi Intra UE, con la Francia come primo mercato (+1,9% rispetto al 2023) e la Germania come secondo (-12%). Negli Stati Uniti, principale mercato Extra UE, si osserva una contrazione significativa (-21,9%). Dal 2008 ad oggi, il comparto moda ha registrato perlopiù saldi occupazionali negativi. Nei primi nove mesi del 2024 il saldo è stato di -1.620 posizioni, mentre le nuove assunzioni previste a dicembre 2024 sono diminuite del 38% rispetto al 2023. L’utilizzo dell’assegno ordinario FSBA è aumentato del 91% rispetto al 2023 e del 175% rispetto al 2022, segnalando una crescente difficoltà del settore. Scheda del comparto moda Produzione Indice di produzione tessile, abbigliamento e pelle: -10,5% (ottobre 2024, su base annua) Imprese e occupazione Imprese attive in Veneto: 8.295 Imprese artigiane: 4.713 (56,8%) Addetti totali: 75.000 Addetti in imprese artigiane: 19.723 (26,2%) Export moda veneta (primi 9 mesi 2024) Valore totale: 8,2 miliardi di euro Variazione rispetto a gen-sett 2023: -7,2% Variazione rispetto gen-sett 2022: -8,9% Percentuale sul totale manifatturiero esportato: 14,3% (57 miliardi di euro) Destinazioni principali Intra UE: 62,2% Francia: +1,9% (7,9% del totale) Germania: -12% (4,5% del totale) Extra UE: Stati Uniti: -21,9% (2,1% del totale) Credito Prestiti alle imprese manifatturiere venete (ottobre 2024): Vs. aprile 2022: -14,6% Occupazione Saldo posizioni lavorative (primi 9 mesi 2024): -1.620 Controtendenza rispetto al manifatturiero: +3.470 Nuove assunzioni previste a dicembre 2024: 310 (-38% rispetto a dicembre 2023) FSBA Aumento ore rendicontate (proiezione stimata a dicembre 2024 su dati elaborati nel periodo gen-nov 2024): Vs. 2023: +91% Vs. 2022: +175%    MECCANICA E AUTOMOTIVE In Veneto, il comparto della meccanica conta 16 mila imprese, di cui 8.065 artigiane (50,7), con oltre 202mila addetti, di cui 31.829 nelle imprese artigiane (15,7%). Nei primi nove mesi del 2024, la produzione nazionale di autoveicoli è diminuita del 21%. A settembre 2024 l’export veneto di meccanica e automotive si attesta a 19,9 miliardi di euro (-6,2% rispetto a gen-sett. 2023 e -3,8% rispetto a gen-sett 2022), rappresentando il 34,2% del totale manifatturiero esportato (57 miliardi di euro). Il 58% delle esportazioni è diretto verso Paesi Intra UE, con la Germania come primo mercato (14% del totale, -14,3% rispetto  ai primi 9 mesi del 2023), seguita da Francia (10,4%, -6,5%) e Stati Uniti (8,3%, -0,6%). I prestiti alle imprese in Veneto, ad ottobre 2024, sono scesi del 4,7% rispetto al 2019 e del 9,6% rispetto al picco di aprile 2022; per le imprese manifatturiere, il calo è del 14,6%. Nel mercato del lavoro, il saldo occupazionale è positivo (+905 posizioni nei primi nove mesi del 2024), ma le nuove assunzioni previste a dicembre 2024 sono diminuite del 45,2% rispetto al 2023 (da 620 a 340). L’utilizzo dell’assegno ordinario FSBA è aumentato del 55,6% rispetto al 2023 e del 130,5% rispetto al 2022. Nella sola filiera “automotive”, a forte vocazione artigiana e che comprende meccatronica e carrozzeria, operano 5.800 imprese artigiane con 17 mila addetti. Scheda del comparto della meccanica in Veneto Totale imprese nel comparto: 16.000 Imprese artigiane: 8.065 (50,7%) Addetti totali: 202.000 Addetti in imprese artigiane: 31.829 (15,7%) Export meccanica e automotive (primi 9 mesi 2024) Valore totale: 19,9 miliardi di euro Variazione rispetto a gen-sett 2023: -6,2% Variazione rispetto a gen-sett 2022: -3,8% Percentuale sul totale manifatturiero esportato: 34,2% (57 miliardi di euro) Destinazioni principali Intra UE: 58% dell’export totale Germania: 14% (-14,3% rispetto a genn-sett 2023) Francia: 10,4% (-6,5% rispetto a genn-sett 2023) Extra UE: Stati Uniti: 8,3% (-0,6% rispetto al 2023) Credito alle imprese Prestiti alle imprese manifatturiere: Ottobre 2024 vs. Aprile 2022: -14,6% Mercato del lavoro (2024) Saldo occupazionale: +905 posizioni (primi 9 mesi) Nuove assunzioni previste a dicembre: Dicembre 2023: 620 Dicembre 2024: 340 (-45,2% rispetto dicembre 2023) Assegno ordinario FSBA (proiezione stimata a dicembre 2024 su dati elaborati nel periodo gen-nov 2024): Variazione rispetto al 2023: +55,6% Variazione rispetto al 2022: +130,5% Filiera automotive (meccatronica e carrozzeria) Imprese artigiane: 5.800 Addetti: 17.000