
Il Presidente nazionale di Confartigianato Imprese Marco Granelli ha nuovamente chiesto una proroga urgente della scadenza imminente fissata al 31 marzo per le polizze assicurative catastrofali, inviando una lettera firmata anche dai Presidenti di altre Confederazioni dell’artigianato, del commercio e della cooperazione. “Le aziende hanno il diritto di essere adeguatamente formate e informate in modo da fare scelte consapevoli in tempi ragionevoli e sostenibili – è il pensiero di Granelli -, valutando le offerte sul mercato di polizze conformi e relativi costi, anche nel rispetto mutualistico e della corretta gestione aziendale”.
Le aziende in questo periodo sono subissate di chiamate da parte delle compagnie assicurative in una “guerra” alla miglior offerta, ma non c’è il tempo per analizzarne dettagli e clausole per scegliere la proposta migliore.
“I tempi sono ristrettissimi per analizzare proposte, franchigie e soprattutto costi – afferma Roberto Boschetto, presidente di Confartigianato Imprese Veneto – per un provvedimento che, sulla carta, tutela il tessuto produttivo del Paese ma che, nella realtà, scarica sulle aziende il peso di decenni di scelte urbanistiche sbagliate, infrastrutture inadeguate e mancata manutenzione del territorio”.
Boschetto sposta il problema su un altro tema: "Capiamo perfettamente che lo Stato non può farsi carico in toto dei danni causati dalle calamità naturali, anche perché rappresentano un fenomeno che si ripete ormai frequentemente, ma non può imporre alle imprese un ulteriore onere economico. Una “toppa” messa su un problema ben più grande, che non risolve le criticità strutturali del Paese, ma si limita a spostare il costo sulle spalle di chi già fatica a restare competitivo in un mercato globale incerto”.
Una polizza anticatastrofi per una piccola impresa potrebbe arrivare a costare anche una decina di migliaia di euro all’anno, un altro colpo al bilancio, un ulteriore balzello in una lunga lista di costi e oneri burocratici.
“Il problema di fondo è che l’Italia non ha mai seriamente affrontato la gestione del rischio idrogeologico e sismico – afferma il presidente di Confartigianato Imprese Veneto Roberto Boschetto – con effetti aggravati da decenni di scelte urbanistiche discutibili e dalla scarsa manutenzione del territorio. Ora si è optato per una soluzione rapida e indolore per lo Stato, ma pesante per le imprese. Noi adempiremo come sempre ai nostri obblighi, ma è necessaria una proroga”.
Boschetto è consapevole che la Regione Veneto ha investito e continua ad investire molte risorse in bacini di laminazione, consolidamento degli argini, diaframmature e che ha una particolare attenzione e sensibilità per la sicurezza idrogeologica, “ma stiamo pagando anche inefficienze o inadempienze di altre Regioni. Detto ciò è evidente che chi ha un patrimonio edilizio industriale vetusto - afferma Boschetto - deve adeguarsi alle normative vigenti, anche in materia di sicurezza, ma ritengo che in questo senso molto sia stato fatto dai nostri imprenditori. Sarebbe utile, a mio avviso, avere delle linee guida omogenee anche nei criteri di valutazione dei rischi”.