
“Gli imprenditori hanno bisogno di assumere oggi, non tra sei mesi”. Se in Veneto il divario tra domanda e offerta di lavoro continua ad essere importante (mismatch oltre il 56%) Confartigianato Imprese Veneto mette l’accento anche sulla modalità con cui gli incentivi all’occupazione sono pensati ed erogati.
Il sistema attuale dei cosiddetti incentivi e bonus lavoro è frammentato e complicato: troppi strumenti, norme complesse e iter burocratici che rischiano di scoraggiare le imprese invece di aiutarle. La guida agli incentivi alle assunzioni realizzata da Sviluppo Italia Lavoro, elenca 27 tipologie diverse di incentivi nazionali (incentivo occupazione giovani, donne vittime di violenza beneficiarie del reddito di libertà, beneficiari di assegno di inclusione, detenuti o internati, lavoratori over 50, donne di qualsiasi età, precettori Naspi, lavoratori in Cigs da almeno 3 mesi, bonus donne, bonus giovani, bonus aziende dei settori strategici, solo per citarne alcuni, cui ci aggiungono le tre forme di apprendistato previste dal D.lgs del 2015). Sicuramente uno strumento di consultazione efficace, ma che evidenzia un sistema molto articolato, di non semplice applicazione anche per i professionisti del settore.
“Molti incentivi previsti da vari provvedimenti legislativi prima di essere effettivamente utilizzabili devono spesso passare attraverso le forche caudine della Commissione Europea e, successivamente ricevere il via libera dell’INPS – rileva il Presidente di Confartigianato Veneto Roberto Boschetto – il risultato è che gli imprenditori artigiani si trovano ad affrontare un percorso a ostacoli che spesso richiede almeno sei mesi. Un tempo insostenibile per le aziende, che hanno bisogno di risposte e strumenti rapidi per poter programmare nuove assunzioni. Inoltre troppo spesso l’incentivo non è certo né automatico al momento dell’assunzione, ma dipende da provvedimenti successivi, con il rischio per un artigiano di non vedersi riconosciuto il beneficio. Nel 2015 il Jobs act ha introdotto uno sgravio contributivo importante – continua Boschetto - triennale e che scattava in maniera automatica a fronte di ogni assunzione a tempo indeterminato, ebbene gli effetti si sono visti, oggi quello che vediamo come categoria è che nonostante siano aumentati gli investimenti in termini di incentivi, il numero degli imprenditori che ne hanno beneficiato si è ridotto”.
Tra le criticità analizzate dall’Ufficio Contrattuale di Confartigianato Imprese Veneto troviamo:
Troppi passaggi burocratici: alcuni incentivi (Bonus Giovani, Bonus Donne, Decontribuzione Sud per grandi imprese) richiedono 3 step → legge, via libera UE, circolare INPS. Risultato: mesi di attesa.
Complessità operativa: spesso gli incentivi hanno platee simili (giovani, donne, disoccupati) ma con criteri diversi, creando incertezza nelle scelte aziendali.
Ancora, per alcuni incentivi (vedi esonero giovani e incentivo donne) si sono susseguite negli anni normative diversi con criteri di applicazione e importi altrettanti diversi con il rischio di creare confusione e sovrapposizioni.
Secondo un’elaborazione dell’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Veneto su dati Inps in Veneto le assunzioni e le variazioni contrattuali con agevolazione nel 2024 sono state 57.278 con un’incidenza sul totale delle assunzioni del 8,2%. L’anno precedente le assunzioni si sono attestate a 66.780, ancora quello precedente a 76.048. Se nel 2023 l’incidenza delle assunzioni con agevolazione rappresentava il 9,4% del totale delle assunzioni, nel 2024 l’incidenza scende a 8,2%. Di fatto in un anno le assunzioni con agevolazioni sono scese del 14,2%. Per contro, però, il valore economico delle agevolazioni contributive è aumentato: nel 2021 tra esoneri e sgravi è stato pari a 20 miliardi di euro, nel 2022 la cifra è aumentata a 23,7 miliardi, mentre nel 2023 ha raggiunto i 32 miliardi di euro.
Sono soprattutto le piccole imprese ad avvalersi di questi strumenti: su 100 assunzioni effettuate nel 2024 nelle imprese fino a 15 dipendenti, 47 sono state realizzate ricorrendo ad una qualche forma di incentivo (vedi tabella).
Confartigianato Imprese Veneto ribadisce quindi una richiesta precisa: ridurre la molteplicità degli incentivi con regole più chiare, ad esempio reintrodurre lo sgravio contributivo totale per i primi tre anni di apprendistato per le imprese che occupano fino a 9 dipendenti, rimasto in vigore fino al 2016 e più volte richiesto in questi anni da Confartigianato Imprese.
Solo così le imprese potranno contare davvero su un sistema che sostiene l’occupazione e la crescita, senza perdersi nei labirinti burocratici – conclude il Presidente Roberto Boschetto.